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27 Ago 2019

LE MIE CICLADI [PARTE SECONDA]

E se Folegandros mi era sembrata la meta ideale per una vacanza al mare dal sapore autentico, con Sikinos mi è sembrato di tornare indietro nel tempo…alle estati della fine degli anni '80 quando i miei mi portavano al mare e in spiaggia potevi tracciare con qualche legnetto i limiti di un campo di calcio e giocare senza il timore che la palla o le urla di esultanza potessero far storcere il naso ai vicini! E per raccontarvi dell’accoglienza di Sikinos riavvolgo il nastro e parto dall’inizio e dal mio approdo all’isola nella calura del primo pomeriggio…

Mentre il traghetto fa le sue manovre sulla banchina dell’isola si assiepano i proprietari degli studios e i tuttofare degli alberghi che sollevano cartelli con nomi e cognomi da ogni parte del mondo in cerca dei loro ospiti, uomini e donne che sotto l’ombra del palmo della mano aguzzano la vista alla ricerca dei loro parenti e poi ci sono tanti bambini in costume da bagno, scalzi e bagnati…cosa ci fanno loro lì l’ho capito solo quando mi sono voltata a guardare il traghetto ormai in partenza verso una nuova meta. Le manovre in mare provocano un turbinio di onde e sprigionano una quantità di schiuma bianca che attira i ragazzini che non appena hanno il campo libero si tuffano in mare e riemergono in fretta per fare tanti tuffi quanti ne sono capaci prima che la schiuma si disperda, così ogni volta a ogni approdo. Non so come spiegare ma è dai questi piccolissimi momenti di vita che colgo a volte il senso della vita intera!

A Sikinos alloggio al porto, in un appartamento con vista sul mare in cima alla roccia frontale che puoi scegliere di salire con le scale nello spiazzo o dalla stradina che imbocchi dal piccolo negozio di Flora! Flora al porto è un’istituzione, un piccolo alimentari praticamente aperto a tutte le ore che vende un po’ di tutto, tutto in rigoroso disordine! Da Flora puoi prendere anche la mappa, l’unica disponibile in tutta l’isola se decidi di darti al trekking e vuoi avere un supporto (che tanto supporto non è…ma di questo vi parlerò tra poco). Maria e Kostantinos i miei proprietari di casa sono do una disponibilità estrema e fanno di tutto per metterti a tuo agio e darti ogni prezioso suggerimento per viverti l’isola a pieno!

Le spiagge di Sikinos

Ancora una volta il porto non delude, anzi! Poco più a sinistra della banchina degli approdi si trova una lunga e larga spiaggia di sabbia dorata e acqua cristallina…la spiaggia non è attrezzata o meglio ci sono pochissimi ombrelloni fissi messi a disposizione di chi vuole approfittare di un po’ d’ombra ma i posti si esauriscono in fretta e per tutti gli altri c’è il riparo offerto dagli alberi di tamaris. Il fondo del mare è sabbioso e il livello dell’acqua resta basso a lungo: l’ideale per starsene anche distesi in acqua o se si viaggia con bambini.

Se invece di starvene tranquilli e comodi in spiaggia non fa per voi come nel mio caso potrete partire alla conquista della vostra spiaggia con qualche sgambettata. La prima proposta è facile, dal porto si imbocca la strada che va verso nord (l’unica dell’isola) e superato un distributore di carburante (che troverete sulla vostra sinistra) svoltate a destra e imboccate uno stradone che diventa via via sterrato in direzione Dialiskari. Dopo circa 50 minuti di cammino approderete a questo angolo di spiaggia deserta incastonata tra due pareti alte di roccia, ancora una volta si tratta di una spiaggia non attrezzata ma troverete qualche ampio ombrellone che potrete occupare liberamente, in alternativa qualche alberello potrà darvi riparo! Non ho idea di quanto la spiaggia possa essere affollata in agosto in piena stagione, a luglio ero la sola a popolare la spiaggia, una barchina in lontananza mi faceva compagnia! A Dialiskari si arriva anche in motorino o in auto e non escludo ci si possa arrivare anche in barca ma avrete capito che adoro camminare e se c’è una via percorribile a piedi, magari panoramica mi ci fiondo! E così Maria e anche la mappa che avevo comprato da Flora mi indicavano un sentiero (che a leggere sembrava non ben segnalato) che da Dialiskari conduceva ad Agios Georgios così dopo un bel po’ di solitaria mi sono rimessa in cammino.

Se pensate alla segnaletica alpina, ai cartelli che sulle nostre Alpi indicano la meta, il livello e la durata media per percorrere i sentieri e sapete scorgere i segni di vernice bianca e rossa tra i sassi o sui tronchi degli alberi allora potete rassegnarvi…i sentieri quando si definiscono segnalati significa che sono tracciati nel terreno e visibili a occhio nudo anche a distanza, quando non sono ben segnalati dovrete affidarvi alla mappa o a qualche provvidenziale segno lasciato da chi l’ha percorso prima di voi. E non so se per consuetudine o per puro caso ma il segno che è venuto in mio soccorso è stata una sequenza di piccoli tumuli di sassi che indicavano, tra gli altri sassi, la direzione da prendere, le curve e i tornanti. E già perché per passare dalla spiaggia di Dialiskari a quella di Agios Georgios c’è poco più di un’ora di camminata: si tratta di superare una roccia, costeggiare l’isola e ridiscendere verso la spiaggia godendo nel frattempo di una vista mozzafiato sul mare azzurro. Durante il percorso si incontrano almeno due calette, se non avrete fretta val la pena di fermarsi a fare un tuffo: vi sembrerà che quelle piscine private attendessero solo voi.

Dal sentiero Agios Georgios si presenta come con fazzoletto di sabbia, sul lembo sinistro un fitto bosco di tamaris e su quello destro l’acqua cristallina. Sui lati perpendicolari ancora una volta due pareti più basse di roccia, nell’angolo un piccolo bar ristorante con terrazza vista mare offre cibo e bevande a quanti trascorrono la giornata qui. Due corse al giorno garantiscono il collegamento tra la spiaggia, la Chora e il porto.

Se avrete voglia di una camminata più impegnativa (e parlo di distanza percorsa e non di grado di difficoltà di sentiero) dal negozietto di Flora dovrete imboccare la strada che si inerpica sulle abitazioni che popolano il porto, uscire dal piccolo centro abitato e seguire l’asfalto finché c’è poi seguire (finché sono disponibili) le indicazioni fino a Agios Panteleimonas. Il percorso è impegnativo perché lungo e totalmente esposto, se deciderete di percorrerlo quando il sole è già alto in cielo preoccupatevi di avere sufficiente acqua con voi, un cappello, crema solare in abbondanza e possibilmente pantaloni lunghi che vi risparmino le gambe dai graffi dei cespugli secchi e spinosi. La vegetazione qui è per lo più composta di cespugli e piccoli arbusti, raramente alberi (di eucalipto) potranno ripararvi e la terra ha il colore bruno della terra bruciata. Il sentiero è suggestivo proprio perché ti dà la sensazione di essere distante tempo e spazio dalla confusione delle isole greche mondane, ti offre scorci interessanti e la costante compagnia del canto delle cicale. Arrivati alla chiesetta di Panteleimonas si curva tutto a sinistra e seguendo i tumuli di pietra si scende fino alla spiaggia dove a farla da padrona è l’acqua verde e un senso di pace assoluto.

I viaggi in bus

A Sikinos, fatta eccezione per i sentieri c’è un’unica strada quella che dal porto conduce a Episkopi passando per la Chora e la vineria. L’autobus è sempre lo stesso e a condurlo è sempre lo stesso ragazzo un po’ schivo che a differenza degli uomini incontrati a Folegandros non si capisce se faccia quel lavoro volentieri o con un po’ di noia a giudicare dalla sua espressione che ho giudicato imbronciata. A fargli da assistente è un altro ragazzo, presumo più giovane, schivo e taciturno anche lui che a qualche minuto dall’inizio del viaggio minuto di borsello e blocchetto passa a riscuotere l’importo del biglietto nel suo mutismo forzato dagli auricolari che indossa. Non ho scambiato alcuna parola né con l’autista né con il suo assistente e sicuramente sbaglio ad affrettarmi con considerazioni frutto della mia sola osservazione ma nella ripetitività dei loro gesti e nell’atteggiamento ho visto esattamente il contrario dell’entusiasmo che avevano i ragazzi al porto. E dato che sono attratta allo stesso modo dai piccoli momenti di vita felice che da quelli un po’ più tristi io il volto di quei due ragazzi lo ricorderò ancora a lungo.

Episkopi all’estremità dell’isola è un sito archeologico a testimonianza di una lunga storia che ha intrecciato credi religiosi e culture e le ha stratificate nella pietra. Il tempio principale è costituito dalla cappella di Agia Anna e altre celle abbandonate, dalla cupola, dal campanile e dal coro. Se non avete noleggiato un’auto, tenete a mente che non tutte le corse dei bus raggiungono Episkopi. Al contrario se non avrete voglia di inoltrarvi fino a lì vi suggerisco di fare comunque la strada, possibilmente al tramonto: regala una vista sul mare e sul tramonto che vi lascerà a bocca aperta. E per il tramonto potrete scegliere la Vineria, un bar/enoteca che si popola al tramonto e regala spensierati momenti fino a notte.

Il cuore pulsante dell’isola è la Chora, un piccolo agglomerato di case e viuzze che convergono nella piazza…l’ingresso al centro l’ho fatto dalla fermata del bus, qui un muro a secco da cui spuntano le spine dei fichi di india ti conduce fino alla piazza. A guidarmi durante la mia prima visita al centro è stato un coro e una chitarra: un mix di corde echeggiava nelle vie e mi sono decisa a seguirlo. Sono arrivata alla porta di una piccola cella dove un coro faceva le sue prove: mi sono fermata in punta di piedi per non disturbare e distrarre musicisti e coristi, sono rimasta un po’ in silenzio ad ascoltare e con tanta discrezione e buon umore nel cuore ho proseguito il mio giro in una piazza deserta il cui bianco intenso sembrava paradossalmente accendersi con le luci del crepuscolo. Le piante di buganvillea, un pozzo, le sedie di legno intorno mi hanno riportato a qualche tempo fa, al giardino della nonna quando di sera durante la cena restava vuoto in attesa che venisse di nuovo popolato dalla famiglia per godersi il fresco delle sere passate a raccontare storie per grandi e piccini. Sarà per quest’atmosfera di isola che accoglie ma resiste alle storture del turismo di massa, per questo spirito autentico, per gli sguardi torvi dei vecchietti che proprio non capiscono cosa avessi da guardarmi e meravigliarmi intorno…per me Sikinos è quell’isola che proprio non puoi non visitare se non ami le feste che si prolungano fino all’alba, i resort e le piscine private: quelle che sanno di cloro!

Letto 1268 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Ottobre 2019 11:18
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