14 Gen 2019

SENEGAL: UN REGALO INASPETTATO

Veglie è il paese in cui sono nata. Un paese del Nord Salento a pochi chilometri da Lecce. Chi ci vive lo sa, in paese ci si conosce un po' tutti.

Vito è un uomo che conosco di vista, ma ogni volta che lo incrocio a bordo della sua moto o della sua Land Rover Discovery 2 (auto insolita per il nostro paese) lui sorride e saluta. Ho sempre saputo dei suoi viaggi in moto in giro per il mondo.

Viaggiandoconalice è un Travel Diary che si è trasformato in Travel & Food Blog e in quanto tale Alice non scrive solo le sue esperienze, ma ospita anche racconti di viaggio che regalano un'emozione e fanno vedere il mondo attraverso gli occhi dei viaggiatori.

Ho chiesto a Vito di raccontarmi la sua avventura in Senegal, e lui ha accettato...

Un motociclista con la voglia di viaggiare 

17 Dicembre 2018, ore 04:00
Sono diretto all'aeroporto di Brindisi, destinazione Senegal.

Già due anni fa con la mia fida Hammada (KTM 990s adventure) attraversai il Marocco, il West Sahara e poi la Mauritania, arrivando alle porte del Senegal che per motivi di tempo non visitai.

Sono un motociclista con la voglia di scoprire, viaggiare ed entrare in contatto con la cultura e la popolazione locale. Charles Baudelaire ne I fiori del male scriveva: I veri viaggiatori partono per partire e basta. Cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente. Dicono sempre "andiamo" e non sanno perché. I loro desideri hanno le forme delle nuvole...

Questo è lo spirito che muove i miei passi.

Ore 06:20
Sono sull'aereo che mi condurrà a Milano e da qui a Madrid ed infine a Dakar.

Questo viaggio nasce dall'incontro con l'amico Leo che non vedevo da un anno circa. Leo aveva iniziato il viaggio a bordo della sua moto e per motivi personali, una volta arrivato a Dakar, aveva abbandonato la Yamaha xt 600 da un amico per poi tornarsene in aereo. Questa era l'occasione giusta per visitare il Senegal. Avevo una moto in loco pronta per essere cavalcata!

Ore 21:40
Sbarco all'aeroporto di Blaise Diagne. Prendo un taxi e dopo un viaggio di circa settanta chilometri sono a Dakar.

Insciallah: una filosofia di vita...

18 Dicembre, ore 08:00
Mi alzo e ho negli occhi una strana luce: è quell'anelata febbre da viaggio che mi prende ad ogni partenza. Aspetto con ansia Dame, l'amico che ha in custodia la moto. Come da buon africano arriva tranquillo nel pomeriggio. Sono impaziente, voglio subito vedere la moto, entrarci in confidenza. Tiriamo fuori la moto da un garage, è tutta impolverata, cerco di farla partire ma niente, non ne vuole sapere! Sono quasi due anni che è ferma, cosa mi aspettavo? Aspetterò domattina e la porterò da un meccanico, Insciallah!

19 Dicembre
Mi alzo di buon’ora, non voglio sprecare tempo inutilmente e porto la moto in officina. Sono le ore nove e tutti dormono: sono in Africa! Un'anziana signora, forse la madre del capoofficina dà la sveglia. Samba, questo è il nome del ragazzino, vive in una vecchia auto dismessa, ha circa dieci anni e fa il meccanico di motorini. Sotto la guida del suo mastro ha smontato il carburatore alla Yamaha xt 600. Sono rimasto sbalordito nel vedere con che facilità manovrava quei pochi attrezzi mentre smontava la moto.

È usanza qui in Africa seguire personalmente i lavori altrimenti i tempi, per la riparazione, sarebbero biblici. Samba lavora sodo dalla mattina fino alle ore venti quando fa buio. Non ha il cellulare e non ha la tv, la sua vita si svolge in officina. Samba non ha vestiti nuovi se non quelli che indossa. Viene spesso maltrattato dai grandi, perché Samba è a volte irriverente. Non gioca e non va a scuola. Questo è Samba, il tipico bambino in Senegal.

È sera e la moto è tutta smontata, ritorno in albergo. Approfitto della bella serata e vado a visitare il Monumento al Rinascimento Africano: la statua in bronzo alta 49 metri che domina il profilo di Dakar. Costruita su una collina di circa cento metri è la statua più alta dell'Africa.

Isola di Gorèe: la Storia che ti coglie impreparato

20 Dicembre
Entro in sintonia con i ritmi africani e mi alzo con calma, so che in officina tutti dormono. Sono impaziente! Una breve visita alla moto e decido di andare all'Isola di Gorèe. Dopo una corsa in traghetto di appena venti minuti sono sull'isola. La popolarità di questa piccola isola è principalmente legata alla tratta degli schiavi dal 1444 al 1848. L'aria che si respira oggi è in netto contrasto con la sua orribile storia.

Percorrendo i viali lungo le abitazioni in stile coloniale noto che la vita si svolge tranquilla e serena, l'assenza di mezzi a motore regala un meraviglioso silenzio. L'intera isola è stata inserita nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dall'UNESCO nel 1978.

Ritorno a Dakar nel tardo pomeriggio, la moto è ancora smontata.

Un regalo di natale speciale...

21 Dicembre
In prima mattinata mi reco in officina, la moto è riparata! Sono contentissimo, faccio un giro di prova e mi reco al mercato del pesce con le sue imbarcazioni in legno colorate, posto magico e pieno di energia.

Ritorno in officina, la moto scoppietta! Il mastro dice che il motore deve girare perché è stato per tanto tempo fermo. Mi convinco, saluto e parto. Dopo ottanta chilometri direzione Mbour la moto si ferma! È tardi e mi preoccupo di trovare un posto per la notte.

Pernotto in un Auberge a Sindia, un piccolo villaggio.

22 Dicembre
Mi sveglio con in testa il problema della moto, vado al villaggio a cercare un meccanico. Qui nessuno è in grado di sistemare un problema elettrico. Di solito sono ottimista, ma incomincio a vacillare e ad avere dei dubbi sull'esito del viaggio. Respiro profondamente, mi riprendo e penso ad un piano B: affittare una macchina e continuare il viaggio!

Da casa, la mia compagna Emanuela, segue le mie vicissitudini incoraggiandomi e dandomi preziosi consigli. È con lei che ho studiato il percorso da fare seguendo un itinerario il più possibile fuori dai luoghi turistici per cogliere il vero spirito di questo magnifico paese.

Faccio una ricerca su internet per noleggiare la macchina, ma i prezzi sono proibitivi per me!

Che fare? Continuare a piedi? In autobus? Ci penserò domani!

23 Dicembre
Mi sveglio il cielo è limpido e ci sono trenta gradi, fantastico! Vado al villaggio in moto, mi fermo dal meccanico. Ci sono tanti bambini, un uomo sui trentacinque anni si ferma e guarda la mia moto con ammirazione, la studia, l'osserva. Chiedo se gli piace e lui risponde con due occhi neri sgranati dicendo si con un gesto del capo. Allora gli rispondo "cadeau" (te la regalo) lui pensa ad uno scherzo, ma insisto, capisce che non sto scherzando e mi abbraccia. Gli spiego il problema che ha la moto e vado via con manifestazioni di giubilo da parte dei presenti.

24 Dicembre
Cammino per il villaggio in assoluto relax , ormai ho deciso, ritorno a casa.

Dopo numerosi viaggi in Africa questo è il primo che non porto a termine, ma va bene così. Il vero viaggio di scoperta, al di là delle terre da scoprire, è avere nuovi occhi e per me così è stato.

Questa avventura sarà propedeutica per il prossimo viaggio in Senegal che farò molto presto insieme alla mia compagna.

Letto 1232 volte Ultima modifica il Martedì, 29 Dicembre 2020 15:45
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Un giorno Alice arrivò al bivio sulla strada e vide lo Stregatto sull’albero. “Che strada devo prendere?” chiese. La risposta fu una domanda: “Dove vuoi andare?”

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